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LA BUONA ALIMENTAZIONE SI INSEGNA

 

La buona alimentazione s’insegna. Nelle scuole secondarie di 5 regioni un progetto pilota per incentivare i ragazzi a mangiare frutta e verdura attraverso i distributori automatici.


Sconfiggere l’obesità e promuovere un’alimentazione equilibrata a partire dall’età scolare.
CONFIDA – Associazione Italiana della Distribuzione Automatica collabora al progetto interregionale “… e vai con la Frutta” in circa 50 scuole secondarie di 2° grado mediante distributori automatici dedicati all’offerta finalizzata e diversificata di alimenti e bevande a maggiore valenza salutistica.

Il progetto buone pratiche per l’alimentazione “…e vai con la Frutta”,  promosso dal Ministero della Salute nell’ambito del programma nazionale “Guadagnare salute” è realizzato dalle Regioni Toscana (capofila), Campania, Marche, Puglia e Sicilia, con il coordinamento scientifico del CREPS – Università di Siena, e l’adesione di operatori della distribuzione automatica associati a CONFIDA – Associazione Italiana della Distribuzione Automatica.


Il progetto “…e vai con la Frutta”, tramite l’utilizzo di un logo accattivante e messaggi colorati, prevede attività formative per un consumo consapevole e sani stili di vita e contestualmente la messa a disposizione di distributori automatici per l’offerta di frutta, snack, succhi e altre bevande a basso contenuto di sale, zucchero e con poche calorie.


L’accordo sottoscritto tra CREPS – Università di Siena e CONFIDA garantisce il coinvolgimento attivo di gestori del servizio, i quali da febbraio a giugno installeranno o dedicheranno dei distributori automatici per l’erogazione di prodotti con caratteristiche nutrizionali coerenti con le recenti linee guida del Ministero della Salute per la ristorazione scolastica.


“Nutrizione equilibrata, alimentazione consapevole e distribuzione automatica: una sinergia tutta da esplorare ma a monte ci deve essere la consapevolezza che il problema dell’obesità nasce da una pluralità di cause e fattori che vanno affrontati con un complessivo sano stile di vita ad iniziare dalla giovanissima età” spiega Lucio Pinetti, Presidente di CONFIDA.


Il Progetto “… e vai con la Frutta” prevede un percorso educativo mirato a promuovere maggiore consapevolezza dei benefici del consumo di frutta e verdura insieme all’attività fisica. Per monitorare il gradimento da parte degli studenti, verrà effettuata una valutazione, attraverso la somministrazione di un questionario, delle differenze di consumo pre e post  per trarre indicazioni utili che verranno raccolte per finalità istituzionali dal Ministero della Salute e dalle Regioni.

 

NO ALL’ALCOL NEI DISTRIBUTORI AUTOMATICI


Confida lancia un appello contro l'abuso di alcol nel corso del convegno “Vending responsabile per un'alimentazione consapevole” che si chiude oggi a Palazzo Marini – Camera dei Deputati

 

Roma, 25 febbraio 2011 – “No all'alcol nei distributori automatici, senza deroghe né eccezioni” questo è quanto il presidente di Confida (l'associazione nazionale della distribuzione automatica), Lucio Pinetti afferma, raccogliendo la sollecitazione dell'Istituto Superiore di Sanità, che individua nell'alcol uno dei principali problemi che riguardano la fascia di popolazione in età giovanile.


L'occasione è il convegno “Vending responsabile per un'alimentazione consapevole”, organizzato dall'Associazione culturale Dossetti presso Palazzo Marini (Camera dei Deputati), che si conclude oggi. Obiettivo dell’incontro è far comprendere, attraverso gli interventi di numerosi specialisti, che le patologie dovute a un’alimentazione non adeguata si risolvono con corretti stili di vita, in un’ottica complessiva che tiene conto di diversi fattori e non soltanto, ad esempio, della quantità e qualità del cibo che assumiamo.


“Il vending rappresenta un potente mezzo di comunicazione perché è l’unica realtà presente in maniera del tutto capillare sul territorio italiano, dove è presente un distributore automatico ogni 29 abitanti – spiega Lucio Pinetti, presidente di Confida – Si tratta di un dato estremamente significativo in termini di diffusione e reperibilità dei prodotti destinati al fuori casa”.


Secondo un'indagine che il Censis ha recentemente condotto per Confida, oltre il 40% degli italiani utilizzano distributori automatici di alimenti e bevande, sempre più apprezzati per la disponibilità 24 ore su 24 (punto di forza per l’87,3% degli utilizzatori), per la pulizia e l’igiene (81,9%), la qualità dei prodotti (76,8%), i tempi di erogazione (75,9%), la reperibilità nei luoghi frequentati abitualmente (75,4%), la varietà della scelta (73,9%), i sistemi di pagamento (72,2%), il non doversi relazionare con un commesso (64%), la dimensione delle porzioni (59,7%).

Con oltre 2 milioni di macchine installate in Italia, una ogni 29 abitanti, il settore fattura oltre 2 miliardi di euro e impiega circa 35.000 addetti. L’Italia è tra i leader nella produzione di distributori automatici e di sistemi di pagamento di cui esporta oltre il 60%. Il dato inerente la produzione annuale di macchine automatiche si attesta infatti intorno ai 425 milioni di euro, di cui oltre 265 milioni riguardano le vendite all’estero (in particolare Francia, Spagna, Portogallo e Germania).
CONFIDA – Associazione Italiana della Distribuzione Automatica – è, a livello nazionale, l’unica associazione di categoria che rappresenta i diversi comparti merceologici dell'intera filiera della Distribuzione Automatica di alimenti e bevande.

 

AUMENTA IL PREZZO DEL CAFFE’ AI DISTRIBUTORI AUTOMATICI

 

Zucchero, caffè, plastica, latte, cacao, ma anche carburante e costo del lavoro: i rincari annunciati nelle ultime settimane non risparmiano gli operatori del vending. Possibili aumenti al distributore di 15 – 20 centesimi

 

 Milano, 5 marzo 2011 – Ancora aumenti delle materie prime, che si ripercuotono questa volta sul mondo della distribuzione automatica e in particolar modo della distribuzione di caffè e bevande calde. A lanciare l’allarme è Confida, l’associazione nazionale della distribuzione automatica, federazione nazionale aderente a Confcommercio, guidata dal presidente Lucio Pinetti.


“Stiamo affrontando una situazione davvero difficile – forse mai affrontata prima dalle nostre imprese – che inciderà pesantemente sul settore anche nei prossimi mesi” afferma Pinetti. Il rincaro delle principali materie prime, che non accenna ad arrestarsi, sta infatti portando a una situazione ormai insostenibile per le aziende del settore.


“Oltre ai costi delle materie prime bisogna poi considerare l’aumento del prezzo del carburante, che incide in maniera significativa dal momento che il nostro settore svolge la propria attività direttamente presso i clienti, che devono essere raggiunti con i mezzi aziendali” prosegue Pinetti. La tendenza al rialzo è confermata dalle recenti stimedell'Istat, che rilevano come il prezzo della benzina sia aumentato a febbraio dello 0,8% rispetto a gennaio e dell'11,8% rispetto a febbraio 2010; più 1,1% tendenziale e più 18% annuale per il gasolio.


“Un ulteriore fattore di aumento è legato al rinnovo del contratto del commercio, normalmente applicato dalle nostre imprese. Solo i rialzi sulle materie prime potrebbero incidere di 15-20 centesimi sul prezzo al consumatore finale” conclude Pinetti che però ricorda come in questi ultimi anni tutti gli aumenti già subiti sono stati in larghissima parte assorbiti dagli operatori del settore senza rincari per i consumatori. “Ma tutto ciò ora non è più possibile: non possiamo pensare che un caffè al distributore automatico oggi possa costare meno di 50 centesimi, se vogliamo mantenere elevati livelli qualitativi e di sicurezza” aggiunge Pinetti.

I rincari riguardano tutte le materie prime utilizzate nel canale distributivo del vending, a partire da zucchero, latte e cacao, senza dimenticare il caffè, ma anche la plastica, utilizzata per bicchieri e palette.

“La produzione di zucchero è calata del 12-13%, mentre il prezzo internazionale ha raggiunto gli 820-850 dollari a tonnellata, rendendo di fatto l’esportazione verso paesi terzi più conveniente” spiega Luciano Pensante, imprenditore leader nel mercato italiano delle bevande solubili, largamente utilizzate nella distribuzione automatica. “Negli ultimi mesi del 2010 l’incremento del prezzo è stato di 160/170 euro a tonnellata, e tali aumenti non accennano a diminuire”. Discorso analogo per quanto riguarda il cacao: “Mentre il prezzo della fava nel 2007 era di 750-800 sterline a tonnellata, a gennaio di quest’anno si aggirava intorno alle 2200, dopo i picchi record del 2009. A gravare su questi rincari, la speculazione e anche la diminuzione del consumo di cioccolato dovuto alla crisi”. Anche per quanto riguarda il latte la tendenza è quella dell’aumento dei prezzi: “Nel solo mese di gennaio di quest’anno il latte scremato ha subito un aumento di 70-80 centesimi al chilo, dovuto a una maggiore produzione di formaggio (+4-5%) e dall’aumentata richiesta di Cina, Algeria ed Estremo Oriente” conclude Pensante.


“A marzo 2010 la quotazione del caffè verde alla borsa di New York era 130 cents a libbra (per la varietà Arabica) e di 1200 dollari a tonnellata alla borsa di Londra (varietà Robusta). Successivamente prima a Londra poi a New York le quotazioni sono aumentate, fino a superare, oggi, 2300 dollari a tonnellata per Londra e 270 cents a libbra per New York. Le quotazioni continuano a lievitare, in particolare la borsa di New York non conosceva questi valori da 34 anni” afferma Claudio Picci, membro del consiglio direttivo di Confida, in qualità di rappresentante per un’azienda di riferimento nell’ambito della torrefazione di caffè.
“Tali aumenti sono da imputarsi a diversi fattori. Intanto la situazione della Colombia: negli ultimi due anni i raccolti di caffè sono stati inferiori di circa il 25% rispetto ai normali livelli di produzione. Ciò ha provocato un aumento delle quotazioni dell’Arabica alla borsa di New York. In Brasile e in Vietnam, rispettivamente primo e secondo produttore di caffè a livello mondiale, la crescita economica ha causato l’aumento della domanda di consumo interno, determinando una minore disponibilità di caffè per l’export. Altro fattore, il rialzo generale dei prezzi delle materie prime dovuto ai primi segnali di ripresa economica soprattutto dei paesi asiatici e di quelli in via di sviluppo e della azione della speculazione finanziaria e dei fondi d’investimento che non risparmia certamente il caffè” spiega Picci. L’aumento del prezzo dell’Arabica ha causato anche un aumento generalizzato del prezzo del caffè Robusta quotato a Londra, a seguito di una maggiore richiesta di questa qualità comunque meno cara dell’Arabica.
 I torrefattori si sono pertanto trovati a dover fronteggiare negli ultimi mesi aumenti di oltre il 60% per quanto riguarda la Robusta e di oltre l’80% per quanto riguarda l’Arabica. “Purtroppo si riscontrano serie difficoltà a trasferire sul mercato anche solo una parte dei rincari della materia prima, probabilmente a causa della difficile congiuntura e delle difficoltà riscontrate per gli operatori del vending ad aumentare i prezzi di vendita” afferma Picci. Si sta rischiando di creare tensione su tutta la filiera della distribuzione automatica, con conseguente decadimento della marginalità e della qualità dei prodotti e dei servizi. Credo che le cose potranno migliorare solo quando si riuscirà a dare il vero valore al mercato”.


 Anche i rincari della plastica preoccupano il settore del vending, che, attraverso l’erogazione di bicchierini e palette per il caffè, ne fa gran uso. Lo scorso dicembre i principali polimeri  hanno avuto mediamente quotazioni superiori di oltre il 35% rispetto a quelle di un anno prima.
“I rincari della plastica ci hanno costretto ad aumentare i listini già tre volte, nel corso del 2010, e le previsioni per il 2011 sono altrettanto negative” spiega Lorenzo Bassi, del direttivo di Confida. “Già nei primi due mesi di quest’anno i principali produttori di bicchieri e palette hanno provveduto a ritoccare i prezzi, rialzandoli in maniera significativa, e si prevede un altro paio di aumenti di uguale entità rispetto a quelli dell’anno scorso”. È opinione diffusa che sarà estremamente difficile poter ritornare ai prezzi del 2008: “I gestori, così come i produttori, saranno costretti ad aggiornare i loro conti – conclude Bassi – e un ritocco del prezzo al consumatore risulterà necessario: sarà quindi ancora più importante fornire un servizio di elevata qualità”.

 

 

Aumenti in vista per il caffè al distributore
Aumenta il costo del caffè al distributore automatico
Aumenta il costo del caffè al distributore automatico
Aumenta il costo del caffè al distributore automatico
Il caffè e le bevande calde delle macchinette aumentano del 50%
La pausa caffè costerà di più
Il caffè alle macchinette aumenterà di 15/20 cent