FOTOGRAFIA DEL VENDING ITALIANO – SERVIZIO DI RISTORO AUTOMATICI: LE TOP 100 DEL 2005 NELLA CLASSIFICA DI VENDING MAGAZINE
FOTOGRAFIA DEL VENDING ITALIANO – SERVIZIO DI RISTORO AUTOMATICI: LE TOP 100 DEL 2005 NELLA CLASSIFICA DI VENDING MAGAZINE

 

Servizi di ristoro automatici: le Top100 del 2005 nella classifica di Vending Magazine.

 

FOTOGRAFIA DEL VENDING ITALIANO

 

1.900 imprese di gestione, per oltre 5 miliardi di erogazioni all’anno.

1,6 miliardi di € di fatturato: il 46% realizzato dalle Top 100, il 27% da 10 Gruppi.

 

 

Attenzione alla salute e impegno del settore sul fronte di una sana e corretta alimentazione, in linea con il progetto ministeriale “Guadagnare in Salute”.

 

 

Milano, 12 marzo 2007 – Con un fatturato di 1,6 miliardi il settore del vending italiano continua a rappresentare una fetta importante del mercato nazionale. La ricerca, eseguita da Vending Magazine, rivista italiana della distribuzione automatica, testimonia che nel 2005 il peso delle aziende di gestione è stato pari al 46,3% dell’intero settore. Obiettivo dello studio, che da quest’anno avrà cadenza annuale, è quello di dare una fotografia del settore e stilare una classifica delle 100 imprese di gestione che hanno raggiunto i migliori risultati in termini di fatturato (si veda in calce tabella TOP10).

 

La ricerca ha preso in esame i dati di bilancio, pubblici e depositati dalle singole società presso le camere di commercio, di circa 500 imprese di gestione (S.R.L o S.p.A). Non rientrano invece nello studio sulle imprese di gestione le ditte individuali, né società di persone. Alcune aziende, oltre alla gestione, esercitano anche la funzione di rivendita, ma l’analisi si è concentrata solo sul dato di gestione. Si ipotizzano 5,2 miliardi di erogazioni effettuate dal settore del Vending, con un fatturato di 1,6 miliardi di € per il 2005. I dati emersi dallo studio annunciano un fatturato complessivo delle top 100 pari a 750 milioni di € (747.592.855 €), con importi singoli che variano tra i 2,5 milioni di €, soglia minima per accedere alla classifica, e i 77,5 milioni di €. Dalla mailing list realizzata per la ricerca, aggiornata con tutti i gestori italiani, risulta che il settore è composto da oltre 1.900 unità. Non considerando le 100 imprese classificate ed escludendo il totale del loro fatturato, se si suddivide il fatturato rimanente, pari ad oltre 800 milioni di €, per il numero delle piccole e medie aziende escluse dalla classifica (1.800 unità), si ottiene una media pro-capite di 470.000 € di fatturato annuale.

 

Oltre 25 milioni gli italiani che utilizzano i distributori automatici secondo una ricerca di CRA – AC Nielsen, 5 miliardi di erogazioni secondo Vending Magazine.  – fa notare Vincenzo Scrigna, Presidente Imprese di gestione CONFIDA – Si tratta di dati che fanno capire l’importanza dell’impegno che noi gestori abbiamo assunto nei confronti della collettività. Da sempre attenti al consumatore e al suo benessere, le imprese di gestione della distribuzione automatica sono arrivate nel 2005 a sottoscrivere la “Carta dei Servizi per la salute del cittadino” e ad attivare una campagna sui temi della corretta alimentazione. Diverse sono le sperimentazioni avviate lo scorso anno sull’introduzione di cibi freschi, frutta, verdura e yogurt a fianco dei prodotti tradizionali nelle scuole secondarie e nelle strutture pubbliche e altri progetti hanno da poco preso avvio, in linea con il progetto ministeriale recentemente presentato “Guadagnare in Salute. Obiettivo principale è quello di educare il consumatore alla scelta, per un’alimentazione sempre più variegata e completa anche per un pasto o uno spuntino fuori casa.”

 

“La ricerca mette in luce che il vending italiano rimane ancora abbastanza frazionato.- ha commentato Gian Franco Fassio, Direttore Responsabile di Vendine MagazineOltre la metà del fatturato globale viene realizzato da centinaia di piccoli e medi operatori, il cui fatturato individuale si attesta mediamente dai 400 ai 500 mila €. Rispetto al 2002, oggi il mercato è caratterizzato da un minor frazionamento delle risorse e dei capitali che permette di raggiungere un più alto fatturato. La tendenza al frazionamento si sta infatti riducendo: nel 2002 solo il 36% del fatturato globale era stato conseguito dalle Top 100 mentre nel 2005 questa quota è salita al 46%.”

Tra il 2002 e il 2005 si sono verificati mutamenti di rilievo, soprattutto a seguito delle vistose operazioni di M&A – Merger & Acquisition che hanno interessato molte importanti aziende. Il gruppo che nel 2005 ha conseguito il maggior fatturato è stato I.V.S. Italia, con un importo pari a quasi 113 milioni di , seguito da Gruppo Argenta con oltre 95 milioni di e da Buonristoro Vending Group con quasi 67 milioni di (si veda in calce tabella Gruppi e Fatturato 2005).

 

Questo ha determinato la scomparsa anagrafica delle imprese acquisite, molte delle quali facendo parte delle Top 100 nel 2002, hanno lasciato spazio ad altre azienda che si trovavano “in lista d’attesa”.

Grande incidenza sul mercato mostrano infatti i grandi Gruppi, il cui fatturato è passato da 270 milioni di € del 2002 ad oltre 430 milioni di € del 2005, con un aumento pari a 160 milioni di €, quasi il 60% in più. Il valore della presenza dei Gruppi sul mercato nazionale che, nel 2005 era di circa il 27%, è salito ancora successivamente (si veda in calce elenco delle principali acquisizioni 2006 e 2007).

 

Il settore del vending – conclude Augusto Garulli, Presidente di CONFIDA – Associazione Italiana Distribuzione Automatica – si qualifica ancora come uno dei settori più vitali dell’economia italiana grazie alla forte innovazione, alla qualità del servizio e dei prodotti, a soluzioni tecnologiche all’avanguardia rispetto alle macchine e ai sistemi di pagamento, requisiti igienico sanitari approvati dal Ministero della Salute, grande attenzione alle normative europee di tutela ambientale e totale dedizione al cliente”.

 

Separatamente è stato per la prima volta preso in analisi l’utile di bilancio post imposte. Ne è emerso che le prime 100 aziende hanno registrato nel 2005 un utile netto pari a 2,44% del fatturato e le prime 10 in classifica raggiungono picchi del 3,21 %. L’utile più alto è addirittura pari al 14%, mentre quello più basso dello 0,04%.16 aziende su 100 hanno invece chiuso in perdita per cifre tra lo 0,27% e l’11,76%