PAUSA CAFFE’, RITO QUOTIDIANO. DISTRIBUZIONE AUTOMATICA: UN FENOMENO SEMPRE PIU’ DIFFUSO E SOCIALE
PAUSA CAFFE’, RITO QUOTIDIANO. DISTRIBUZIONE AUTOMATICA: UN FENOMENO SEMPRE PIU’ DIFFUSO E SOCIALE

 

Oltre il 40% degli  italiani negli ultimi sei mesi hanno utilizzato distributori automatici di alimenti e bevande. Sono un quarto gli utilizzatori che ne fanno un uso quotidiano.


PAUSA CAFFÈ, RITO QUOTIDIANO
DISTRIBUZIONE AUTOMATICA: UN FENOMENO SEMPRE PIÙ DIFFUSO E SOCIALE


L’indagine del CENSIS per Confida e Venditalia rivela che un quarto della popolazione ha ridotto i consumi alimentari o variato le abitudini a seguito della crisi, ma solo il 6,8% ha ridotto i propri acquisti dal distributore automatico.


Milano, 6 novembre 2009 – È stata presentata oggi una ricerca condotta da CENSIS per CONFIDA – Associazione Italiana della Distribuzione Automatica e Venditalia, la principale fiera mondiale del settore che si svolgerà a Milano dal 28 aprile al 1 maggio 2010.  Un evento che chiuderà i battenti proprio nel giorno della Festa dei lavoratori, a significare il legame indissolubile fra macchine e luoghi di lavoro, anche in virtù della diffusione, prevalente soprattutto negli uffici, dove si localizza il 41% degli utilizzatori.  
Distributori che sono stati oggetto di richiesta sindacale nello Statuto dei Lavoratori e  che fanno ormai parte integrante della nostra vita e del nostro panorama quotidiano, fino ad essere diventati quasi trasparenti ai nostri occhi. Fenomeno questo riservato solo agli oggetti talmente comuni da perdere in un certo senso di identità. Al punto che l’indagine del CENSIS rivela che è molto poco noto il volto di chi si cela dietro ai distributori automatici: l’82% degli utilizzatori ignora, infatti, il nome dell’azienda che eroga il servizio e l’87,6% non ha idea dei passaggi organizzativi e della filiera di cui si compone il comparto.


"E' quello della distribuzione automatica di alimenti e bevande un settore che più di altri è stato capace di rispondere ai cambiamenti dettati dai nuovi stili di vita, dall'organizzazione del lavoro, dal trascorrere fuori casa molto più tempo rispetto al passato. – Ha dichiarato Carlo Sangalli, Presidente di Confcommercio – Un comparto di particolare importanza e rilievo per l'economia nazionale, il vostro, che ha nell'innovazione e nella qualità dei prodotti i propri punti di forza. E anche in un periodo particolarmente difficile per l'economia la distribuzione automatica di alimenti e bevande ha saputo tenere e ha assorbito meglio di altri comparti l'onda d'urto della crisi."


Sono almeno 15 milioni le persone che si avvicinano occasionalmente o con una cadenza regolare alla distribuzione automatica. In particolare, negli ultimi 6 mesi, secondo l’indagine CENSIS, ben il 42% della popolazione italiana tra i 18 e i 64 anni ha acquistato alimenti e bevande automaticamente e addirittura un quarto degli utilizzatori ne fa un uso quotidiano.  Ma l’indagine si è posta anche l’obiettivo di dare voce e sostanza alle cosiddette “macchinette” della distribuzione automatica, termine che va certamente inteso come vezzeggiativo e non certo come diminutivo o peggio dispregiativo. Sembra ormai alle spalle lo stereotipo della “macchinetta mangiasoldi” da prendere a calci, poiché, al contrario, si rileva che gli italiani valutano positivamente questo canale, apprezzandolo in primis per l’apertura 24 ore su 24, per 365 giorni all’anno (un punto di forza per l’87,3% degli utilizzatori), in secondo luogo per la pulizia e l’igiene (81,9%), poi per la qualità dei prodotti (76,8%), i tempi di erogazione (75,9%), la reperibilità nei luoghi frequentati abitualmente (75,4%), la varietà della scelta (73,9%), i sistemi di pagamento (72,2%), il non doversi relazionare con un commesso (64%) e, infine, la dimensione delle porzioni (59,7%).  


Peraltro, la porzione di quanti non vi ricorrono (il 58%) motiva la scelta con il fatto che semplicemente non è capitato di fruirne (per il 42,8% dei casi), con la preferenza per altri canali distributivi nel 31,6% dei casi, o perché non trova le macchinette nei luoghi frequentati (31,5%). La preclusione verso il canale si ha per il 28,2% dei non utilizzatori, che dichiara di  non essere attratto dal distributore, dal 16,6% che ritiene di non trovare prodotti di interesse o di non fidarsi della qualità nel 10,9% dei casi. I timori da stereotipo riguardano una minima parte degli utilizzatori, che non li ritiene igienici nel 2,7% dei casi o che teme trattengano i soldi senza erogare il prodotto nell’1,5% dei casi.
Proprio sul tasto della qualità battono i clienti fedeli utilizzatori delle macchinette: per il 77% è di interesse che vi sia un bollino che certifichi la qualità del prodotto offerto.

Per quanto riguarda la frequenza d’uso, ne fa un utilizzo quotidiano il 25,3% degli utilizzatori, vi ricorre occasionalmente il 59,3% e nell’ordine delle 2 o 3 vote alla settimana il 15,4%.  Il 41% degli utilizzatori vi ricorre sui luoghi di lavoro, il 31% nei luoghi di attesa, il 18,9% in quelli di studio, il 12,2% in quelli di transito, il 9,2% nei centri commerciali e il 5,6% nei luoghi dedicati allo svago. E il giudizio di soddisfazione delle macchinette per la pausa caffé nei luoghi di lavoro è positivo per il 54,9% degli utilizzatori, più cauto il 21%, giudizio negativo per l’1% (solo il 22,9% non ha la disponibilità di distributori nel posto di lavoro).
L’analisi condotta dal CENSIS ha rilevato anche le positività connesse ai distributori nei luoghi di lavoro. Per il 32% contribuisce a creare un clima di lavoro più sereno e cordiale fra i colleghi, per 28,5% permette di acquistare prodotti a prezzi contenuti, per il 25,3% è sintomo di attenzione alle esigenze dei dipendenti da parte della direzione dell’ufficio, per il 14,2% è la varietà di scelta dei nuovi distributori l’asset da sottolineare.

“Una delle grandi doti tipiche di questo mercato – ha dichiarato Giuseppe De Rita, presidente della Fondazione Censis – è la sua incredibile capacità sociale. Spesso l’area della macchinetta diventa il fulcro di conversazioni e attimi di pausa da passare in compagnia; e questo dovrà essere anche uno degli obiettivi da sviluppare per uscire vincitori da questo periodo. L’altro pregio da riconoscere al vending è insito nella sua struttura organizzativa: essenzialmente orizzontale. Non è un “capo” al vertice, un sistema piramidale. Nel vasto mosaico del vending vediamo un continuo incastro di responsabilità e di forze che, nell’insieme, creano il potere di tutto un settore. La struttura orizzontale è la grande forza di questo mondo”

Per quanto attiene l’impulso all’acquisto di prodotti dalle macchinette è “la voglia di un caffè” che regola la scelta per il 43,1% dei consumatori, seguita dal “saziare velocemente fame o sete” per il 31,4%. L’assenza di alternative vale per il 17,7% del campione, il risparmio insieme alla qualità della referenza è segnalato dall’11,4%, mentre “l’occasione per socializzare con amici e colleghi” dal 7,7%.


Se si osservano poi quanti consumano fuori casa pasti e bevande – e si tratta del 67% del campione – si trova che la spesa media sostenuta quotidianamente è di 5,27 euro, mentre per l’acquisto presso distributori automatici si spendono mediamente 0,72 centesimi. Al punto che un lieve innalzamento dei prezzi per il 41% è ininfluente nella scelta, mentre per il 21,5% un aumento è accettabile solo a fronte di prodotti di migliore qualità o per il 9,6% di una maggiore varietà nell’offerta. I prezzi sono, invece, valutati fin troppo elevati dal rimanente 27,9% del campione. Da segnalare, inoltre, che la quota di utenti che a causa della crisi ha ridotto i propri acquisti presso i distributori automatici è del 6,8% sul totale degli utilizzatori.


“Noi crediamo fermamente nell’importanza del lavoro e nel rispetto dei nostri clienti – ha affermato Vincenzo Scrigna, Presidente di Confida. Entrando nelle loro case, nei loro uffici, ma anche nelle scuole, negli ospedali, nelle palestre, nelle sale d’aspetto, dobbiamo presentarci preparati, attenti, veloci, ma essere in un certo senso trasparenti rispetto a quanto accade. Non ascoltiamo i discorsi, ma siamo al contrario assolutamente attenti alle esigenze dei consumatori. Leggiamo i loro gusti dalle loro consumazioni e cerchiamo immediatamente di adeguare l’offerta con l’obiettivo di fondo di dedicare più tempo alle persone e sempre meno alla macchina, sempre meno all’automezzo. I nostri valori sono riassunti nella carta dei servizi, un’importante assunzione di responsabilità nei confronti della collettività, che abbiamo sottoscritto e presentato nel 2005. Oggi i nostri sforzi vanno verso l’obiettivo di far privilegiare il gestore che aderisce a questo progetto. Stiamo facendo una capillare opera di sensibilizzazione in tal senso sia per aumentare il numero di operatori che la fanno propria sia per portare i clienti ad esigerla. Ne va della loro salute, ma talvolta le logiche del prezzo vincono e addirittura compromettono quelle della qualità. Per questa ragione – ha concluso Vincenzo Scrigna – un successo del settore è dato dall’Ingresso di Confida nel Tavolo di Lavoro Tecnico per la definizione di un “codice etico per la commercializzazione di alimenti per l’infanzia” istituito dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.”

Come si è visto, è il caffè il prodotto che stimola maggiormente all’acquisto. Ma l’indagine del CENSIS rivela anche quali altri prodotti “meno convenzionali” sarebbero graditi e consumati regolarmente dagli italiani se fossero resi disponibili: caffè al ginseng e d’orzo (per il 18,7% degli utilizzatori abituali della distribuzione automatica), yogurt (12,1%), frutta o verdura (10,9%), prodotti a basso contenuto calorico (10,2%), prodotti del commercio equo e solidale (7,8%), prodotti biologici (7,6%), prodotti tipici regionali (6,2%) e infine piatti pronti (4,7%).

Molto buona la valutazione in termini generali e complessivi sui distributori utilizzati. In una valutazione da 1 a 5, hanno voto ottimale la praticità (4,51), l’accessibilità e il posizionamento (4,25), la pulizia e l’igiene (4,08). Nessun fattore critico di successo ha valutazioni inferiori al 3. Il voto più basso è assegnato al design e all’aspetto estetico con un 3,81. Da segnalare il voto di 3,94 per il prezzo di vendita competitivo, 3,95 per la varietà e l’assortimento, 3,93 per la qualità dei prodotti e 3,91 per la funzionalità.
In termini di possibili sviluppi strategici, i consumatori utilizzatori segnalano alcuni indirizzi: per il 41,7% una variabile critica di successo è rappresentata dal proporre una maggiore qualità e varietà dei prodotti, il 20,3% apprezzerebbe un ambiente più confortevole dove consumare, il 17,5% auspica una maggiore diffusione dei distributori, il 10,6% sollecita migliori performance di efficienza, l’8,1% soluzioni di pagamento innovative, infine il 5,2% macchine più belle e semplici da usare.


 “In anni passati, il grande vantaggio era costituito dal fatto che il terreno era del tutto fertile – ha dichiarato Marco Monaco, Presidente di Venditalia –  Mi vengono in mente gli scenari delle sconfinate praterie americane di un paio di secoli fa: quando arrivavano le carovane dei pionieri si trovavano davanti a un vero e proprio paradiso. Nella distribuzione automatica è avvenuto qualcosa di analogo. Nel mercato di allora (anni ’70) ogni tipo di capacità veniva premiata con relativa facilità. Una situazione di straordinarie potenzialità, che ha consentito al settore di crescere per lungo tempo con numeri a due cifre. Ricordo una battuta che mi faceva spesso un gestore che conoscevo. Diceva: ‘ Quando arrivavamo nelle aziende con il nostro furgone ci facevano un applauso’. Di fatto veniva risolto un oggettivo problema. Pensiamo solo alle imprese che hanno la propria sede nelle periferie industriali di Torino o Milano: dove vanno a prendere una bibita o un caffè? Oggi il mercato è molto diverso e va verso la saturazione sui luoghi di lavoro, enormi sono le potenzialità sui luoghi aperti al pubblico.”